Fitodepurazione -

La parola pianta (dal latino Phyto) potrebbe indurre a ritenere che siano le piante ad effettuare la depurazione delle acque.

In effetti le piante hanno il ruolo di creare un ambiente ideale per lo sviluppo della flora batterica, adesa e/o dispersa, la quale determina la depurazione biologica.

Le piante superiori messe a dimora catturano l'ossigeno attraverso gli organi verdi, fusti e foglie, per poi condurlo attraverso il fusto, fino alle radici e/o rizomi. La superficie esterna di questi organi sotterranei si rivestira' in poco tempo di un film batterico composto da miliardi di microrganismi.

Questi microrganismi aerobici, vivono utilizzando l'ossigeno emesso dalle radici delle piante acquatiche, riuscendo a degradare la sostanza organica attraverso svariate, naturali, complesse reazioni chimiche.
Nelle zone piu' distanti dalle radici avvengono processi anaerobici in cui sono coinvolti altri gruppi di batteri, anch'essi determinanti ai fini del processo di depurazione.

Questi due fenomeni appena descritti lavorando in un naturale equilibrio sinergico rimuovono totalmente, nel caso specifico della fitodepurazione di un biolago, anche i microrganismi patogeni eventualmente presenti nella vasca.
Per l'eliminazione dei composti dell'azoto e del fosforo, che sono i fattori di eutrofizzazione delle acque questa avviene attraverso varie vie.

I nitrati vengono assimilati e quindi trasformati in radici, fusti, foglie e fiori o convertiti, attraverso processi biochimici di denitrificazione, in azoto gassoso che viene liberato in atmosfera.


Il fosforo, in parte viene assimilato dalle piante, in parte viene trasformato in composti solidi stabili sotto forma di fosfati minerali di calcio, di ferro o alluminio o ancora come complessi organici parzialmente stabili che in seguito possono mineralizzare nuovamente tramite azioni esterne dovute a processi chimici o biochimici.